TEMPO ZERO

Liturgia della soglia

Non è solo una mostra, ma un’evocazione.
Un movimento concettuale nato dall’urgenza di abitare la frattura del nostro tempo, quando l’umano incontra l’artificiale, e l’immagine diventa soglia tra mondi.
In un'epoca che disgrega ogni centro, Tempo Zero cerca il gesto originario:
quello che interrompe, rovescia, riscrive.
Un varco, una liturgia laica e visionaria in cui l’opera non rappresenta, ma interroga.
Qui l’arte si fa attesa, custodia, silenzio operativo.
L’intelligenza artificiale non è solo strumento, ma specchio.
E come ogni specchio rituale, mostra ciò che si è perduto e ciò che può rinascere.

Mi chiamo Guido Rossetti.
Sono autore, artista e ricercatore.
"Tempo Zero" è il mio manifesto visivo e simbolico, un atto di soglia tra umano e artificiale.
Un progetto curatoriale e poetico che esplora il momento in cui il tempo lineare si spezza, e nasce una nuova coscienza: algoritmica, frattale, liminale.
Le opere – create attraverso l’intelligenza artificiale e poi reinterpretate nella soglia tra immaginazione, codice e gesto umano – sono memorie del futuro, liturgie laiche di trasformazione, icone di una stirpe nuova che custodisce il varco.Tempo Zero non è solo una mostra.
È una chiamata.
Una domanda aperta.
Un inizio.

Madonna con bimbo nel cielo frattale

Madonna del frattale

La Madonna del Frattale custodisce il varco tra mondi: maternità cosmica e algoritmo sacro. Intorno a lei, il cielo si spezza in moduli di tempo, come reliquie sospese dell'infinito.

Bimbo che ha una visione del frattale

Il bimbo di ieri

Ha posato gli occhiali dell’adulto e guarda in alto, dove il cielo si apre in un frattale di luce: è il bimbo di ieri, testimone del varco.

Scimmia con osso e cellulare

Giano postmoderno

Ha negli occhi il silenzio dell’origine e nelle mani il destino bifronte: l’osso del primo gesto e il cellulare dell’ultimo respiro.

Donna di fronte al tempo zero

Liturgia della soglia

Siede in silenzio, scalza, davanti all’assoluto.
Il vuoto la chiama, ma non promette nulla. Solo il pesce, a terra, ricorda la fame dell’anima.

il custode de Tempo Zero di fronte alla soglia

Il custode del varco

Il sacro fa irruzione nell’ordinario come una ferita luminosa.
Lui non spiega, ma custodisce lo stupore.
Loro si fermano appena, smarriti, incapaci ancora di sostare.

Tavola imbandita nel cosmo

Natura morta celeste

Un pasto celeste
offerto al cielo,
nel tempo senza orologio,
dove ogni attesa è già compimento